L’utile di esercizio può
essere distribuito ai soci soltanto nella misura in cui la distribuzione non
sia impedita da previsioni di legge o statutarie che precludano la
distribuzione dell’utile di esercizio, imponendone la destinazione ad una
riserva. In ragione di ciò, si determina una differenza tra l’utile
d’esercizio, risultante dal conto economico, e l’utile effettivamente
distribuibile. Ogni previsione statutaria che preveda la distribuzione minima di
una determinata aliquota dell’utile di esercizio deve intendersi riferita
all’utile distribuibile. Sul
piano giuridico, è netta la distinzione fra “utile di esercizio” e riserve, la
distribuibilità delle quali non dipende certo dalla loro origine (potendo esse
essere da utili o da capitale) ma soltanto dal regime applicabile a questa posta.
Società per azioni-diritto socio minoranza accesso documenti
sociali-clausola statutaria-deroga art. 2421 cod.civ.-legittimità
Il senso letterale delle
parole rappresenta il criterio ermeneutico principale, e solo dubbi o
incertezze sul senso letterale possono dar luogo al ricorso ad altro criterio
interpretativo. Nel caso è escluso che si possa ricorrere al criterio di cui
all’art. 1369 cod. civ. (“espressioni che possono avere più sensi....”)
I libri sociali
obbligatori - inequivoca indicazione nella clausola statutaria - sono quelli
indicati analiticamente dall’art. 2421 cod. civ., e tra questi vi rientrano
sicuramente il libro verbali consiglio di amministrazione e il libro verbali
collegio sindacale; mentre sicuramente non rientrano in tale elenco il libro
giornale ed il libro inventari. Con la conseguenza che appare legittimo il
diritto di esaminare libro verbali consiglio di amministrazione e libro verbali
collegio sindacale. Mentre è escluso un diritto ad esaminare libro giornale e
libro inventari.
Allegato _ lodo arbitrale
29 giugno 2020